5 errori da evitare quando si apre un sito
Quando si apre un sito web si rischia sempre di fare errori, come del resto succede per qualunque attività che non facciamo tutti i giorni! In questo articolo voglio solo condividere quelli che rilevo come gli errori più comuni, quelli cioè che nella mia attività professionale mi è capitato più frequente di vedere.
Errore 1: Considerare il sito come una versione online della brochure aziendale
Non c’è nulla di male a riutilizzare materiale già pronto per il proprio sito. Preparare testi e immagini costa fatica, e cercare di fare economia è un giusto diritto.
Però va capito che il web è un mezzo di comunicazione con delle potenzialità che la carta non ha. Questa cosa può essere facilmente capita con esempio.
Se ti dessero uno spazio in TV di dieci minuti, in prima serata, per illustrare i tuoi prodotti o i tuoi servizi, che faresti? Ti metteresti davanti a una telecamera leggendo ad alta voce il tuo depliant aziandale? Probabilmente no, tutti conosciamo la TV e ci è facile immaginare a come sfruttare il mezzo divertendo, intrattenendo… Dovresti avere per il web la stessa conoscenza che hai della TV, o dovresti poterti affidare a qualcuno che lo conosce molto bene.
Suggerimento: Quando inizi un progetto web pensa a come puoi sfruttare le peculiarità del mezzo. Se la tua conoscenza del web è limitata, cerca prima di vedere cosa hanno fatto i tuoi concorrenti, e cerca di chiederti cosa puoi fare per aiutare, intrattenere, informare i tuoi potenziali clienti. Se non hai tempo di farlo, affidati a qualcuno che conosca bene le potenzialità che esistono, e che ti possa dare idee utili.
Errore 2: Fare economia sull’hosting
Forse quando apri un sito non è la prima cosa a cui pensi, ma questo sito dovrà pur essere ospitato su un computer che, da qualche parte nel mondo, dovrà funzionare 24 ore su 24 per rendere disponibili pagine, testi e immagini. Questo computer o spazio su cui ti appoggerai, si “affitta” e tutto ciò si chiama hosting.
Negli ultimi anni il web ha avuto uno sviluppo esponenziale e anche la concorrenza si è fatta feroce. Di conseguenza esce primo nei risultati chi primeggia in tutto, inclusa la velocità e la disponibilità. Se l’hosting che utilizzi è di bassa qualità il tuo sito potrà essere lento o risultare non disponibile per qualche ora al mese. Mi è capitato di vedere fornitori di hosting che, per svolgere le manutenzioni notturne, rendevano i siti non disponibili per un ora ogni notte. I motori di ricerca vengono a vedere il tuo sito proprio di notte, e se lo trovano chiuso lo declassano senza fare tanti complimenti!
Quindi attenzione: se per risparmiare dieci, venti euro all’anno ti trovi con un piano hosting lento o che ti lascia a piedi per svariate ore al mese (anche se a te possono sembrare poche) hai già avuto un danno ben superiore a quello che hai risparmiato!
Suggerimento: scegli con estrema cura il tuo hosting provider, magari usando questa guida come riferimento. Se noti che la qualità cala, dopo il primo preavviso rimasto inascoltato cambia senza pensarci troppo su.
Errore 3: Fatto il sito, non toccare più nulla
Questo è l’errore più classico dei classici.
“Ma come, spesi tutti questi soldi per il sito, ora devo anche lavorarci su?”
Attenzione, fino a qualche anno fa era possibile fare un sito, ottimizzarlo per le giuste parole chiave, e aspettare felici. Con il tempo Google portava visite e traffico e guardare le statistiche di visita mese dopo mese piovevano visite.
Poi tutto è cambiato, perchè il numero dei siti è cresciuto esponenzialmente, le grosse aziende di comunicazione hanno fiutato l’affare e si sono buttate con immensi capitali nel subiness del web. Ma le posizioni nella prima pagina dei risultati di ricerca sono sempre 10 e quindi non c’è spazio per tutti! Per determinare chi è il migliore i motori di ricerca hanno quindi iniziato a essere molto selettivi considerando un numero enorme di fattori. Ad esempio, controllano il numero e la qualità dei link entranti, la frequenza di aggiornamento del sito, e il comportamento degli utenti finali.
Un vecchio trucco, che funziona ancora: usando un browser in modalità anonima cerca ogni giorno il tuo sito usando le parole chiave che ti interessano e cliccaci sopra dai risultati. Già dopo un paio di settimane vedrai un miglioramento. Questo perché il motore di ricerca osserva il tuo comportamento – scegliere un risultato significa dare una preferenza e questo comportamento viene osservato.
Curare aspetti come questi costa tempo e fatica, purtroppo, e iniziare un progetto web pensando di poterne fare a meno è come partire per un lungo viaggio in auto senza soldi e con il serbatoio vuoto… non andrai lontano.
Purtroppo è vero: Se hai un’azienda che produce, per dire, tubi in plastica è dura pubblicare notizie interessanti e divertenti su un blog per ottenere traffico. Ma puoi usare la pubblicità AdWords per ottenerla. Puoi ottenere link entranti dalle directory (guida) o gli elenchi di aziende per la tua categoria. C’è sempre tanto che si può fare.
Suggerimento: Preparati a mantenere vivo l’interesse per il tuo sito in modo costante, tutto l’anno. Fai magari poco, ma con regolarità e in modo che sia efficace. Chiedi aiuto a un consulente preparato se proprio non hai il tempo per seguire questo aspetto.
Errore 4: Sottostimare l’utilizzo tramite lo smartphone
La maggior parte dei clienti oggi inizia a visitare un sito usando il proprio smartphone. Valutare il layout di un sito solo guardandolo dal PC è quindi un errore imperdonabile. Eventuali errori di visualizzazione da cellulare si tradurranno in grosse difficoltà nell’ottenere buoni rusultati.
Suggerimento: Fai semmai il contrario, ossia sviluppa prima il sito in funzione della sua prestazione su smartphone (che è ciò che è solitamente più difficile ottenere), successivamente verifica che si veda bene anche su PC.
Errore 5: Usare trucchi per ottenere rapidamente link e traffico
Dovunque si legge di consulenti prezzolati e aziende che promettono migliaia di visite in pochi giorni. Questo agli italiani piace, perchè per noi il concetto “paga qualcuno per ottenere in fretta qualcosa” è assimilato e radicato.
Attenzione ai cambiamenti bruschi: Google osserva tutto ciò che succede e, io immagino (perchè nessuno lo sa con certezza), stabilisce la linea di normalità guardando ciò che succede sui siti simili al tuo. Se ottieni link entranti a una velocità nettamente superiore alla media degli altri, lui se ne accorge e ti penalizza. Se usi le parole chiave con una frequenza nettamente superiore alla media degli altri, lui se ne accorge e ti penalizza. Se un tuo sito partner toglie in una notte un link verso il tuo sito che si trovava su, per dire, 1000 pagine, lui se ne accorge e scivolerai in basso di alcune posizioni.
Sappi che Google considera inaccettabile acquisire link a pagamento o vendere link. Ovviamente puoi fare quello che vuoi sul tuo sito, ma se poi vieni penalizzato non ti puoi lamentare.
Suggerimento: Aggiorna il sito, ma poco per volta e con regolarità. Evita acquisizione di link entranti in massa. Se ti fai aiutare da un consulente SEO, assicurati che non usi tecniche non ammesse (“black hat“) dalle linee guida di Google.
Conclusioni
Quanto appena illustrato deriva da una esperienza diretta più che decennale di errori visti e, in piccola parte, anche commessi. Credo che tutti gli errori fatti si facciano in buona fede: in ogni caso condividerli può essere un modo utile per evitare che altri li commettano.
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